I giostrai di via Sibelius
3. Monza che cambia
Umberto De Pace
Ho abitato per molti anni, seppur tempo addietro, in via Sibelius, forse per questo ho letto con attenzione su il Cittadino del 28 agosto, l'articolo Via Sibelius vietata ai giostrai. L'articolo riporta alcune dichiarazioni del consigliere comunale leghista Luca Vimercati, fino allo scorso anno coordinatore della Commissione viabilità della Circoscrizione in cui si trova detta via, la cinque. Dalla lettura dell'articolo, ne ricavo quanto segue. I fatti Da alcuni anni, una carovana di giostrai, si accampava con due roulotte, per la stagione estiva, su un terreno privato della via. Il nucleo non era abusivo, pagava l'affitto e stipulava un regolare contratto con l'Enel per la fornitura dell'energia elettrica. L'ufficio d'igiene, uscito per controllare la situazione, non riscontra irregolarità. Unico problema pare fosse un cavo di corrente che attraversava il giardino pubblico ad altezza bambino. Secondo le dichiarazioni dello stesso Vimercati: Non ci sono mai stati problemi di convivenza, sono persone normalissime,non hanno mai disturbato . I misfatti L'allontanamento dei giostrai, secondo Vimercati, cito testualmente: E' una vittoria dei residenti della Circoscrizione 5. Il motivo dell'allontanamento: a molti non piaceva vedere le roulotte, gli stendibiancheria, i giochi per i bambini e i bidoni dei rifiuti sotto le loro case . La notizia Ora in mancanza di altre informazioni che molto probabilmente non vi sono, perchè effettivamente è tutto qua ci troviamo di fronte a una delle tante piccole storie di ordinaria miseria quotidiana. In cui il protagonista principale è un consigliere comunale, che privo del senso della misura o più semplicemente del buon senso, amplifica, per i propri scopi propagandistici, una ordinaria storia condominiale. Questa piccola, triste vicenda fa riemergere la banalità del piccolo male che sta rodendo oramai da lungo tempo, quel bene comune che si chiama convivenza civile, all'interno della nostra società e da cui la nostra città non può certo dirsi immune. Si è scelta ancora una volta la strada dell'espulsione del corpo estraneo, del diverso, del non omologato. E si badi bene, questa volta, senza nemmeno che fossero state infrante leggi o regolamenti di sorta. Semplicemente perché a molti non piaceva . Questa è l'unica, vera notizia che dovrebbe preoccuparci tutti, che richiederebbe approfondimenti, che dovrebbe spingere i giornalisti a porre domande in merito che mi vergogno perfino a suggerire, tanto sono banali indurre i politici e amministratori della nostra città ad interrogarsi, sull'uso delle parole che spesso fanno, sui messaggi culturali, ancor prima che politici, che da esse scaturiscono. Che poi qualcuno si permetta di parlare a nome di tutti i residenti della Circoscrizione 5 e di ricamarci sopra una Vittoria, rende la cosa non solo odiosa in sé, ma vergognosa per la città intera. Umberto De Pace Monza che cambia
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